Trump e Forza Nuova: autogol?

Trump e Forza Nuova: autogol?

Le reazioni a due diverse situazioni politiche

La decisione di Donald Trump di “mantenere” la promessa fatta da quattro suoi predecessori, e precisamente di spostare a Gerusalemme la sede dell’Ambasciata USA in Israele, ha determinato un pericoloso parapiglia.

Lontana anni luce da questa situazione, ma parallela come dinamica, c’è l’azione dimostrativa di Forza Nuova nei locali del quotidiano la Repubblica.

Sono due facce di una stessa medaglia. Ovvero le prese di posizione provocatorie che mirano a destabilizzare.

L’ambasciata USA

La prima, quella di Trump, è un evidente tentativo di forzare la mano sui rapporti in medio-oriente. Spostare la sede dell’ambasciata significa riconoscere, almeno di fatto, la capitale di uno Stato. Gerusalemme, città sacra per almeno le tre più importanti religioni monoteiste del mondo è inoltre un caso a parte.

I rapporti stretti che legano gli USA, e soprattutto la loro economia allo Stato di Israele, non hanno certo bisogno di azioni dimostrative. Magari di fatti concreti. La decisione di Donald Trump è stata quindi vista come una sfida. E come tale ha generato reazioni violente.

Resta da scoprire se in qualche modo il Presidente americano aveva previsto una tale situazione. In questo momento la situazione è molto tesa. L’annuncio dello spostamento dell’ambasciata ha colto di sorpresa anche gli alleati tradizionali degli Stati Uniti d’America. Molti dei quali, tra cui l’Italia, hanno sottolineato che la misura sarebbe opportuna.

Ma quello che preoccupa maggiormente gli osservatori è la capacità di analisi della Casa Bianca. A rispondere agli interrogativi si arriverà solo scoprendo se dietro questa decisione c’è una precisa strategia. Fosse invece solo una “dimostrazione di forza”, ci sarebbe da definirla come un autogol dell’amministrazione Trump. Che avrebbe creato un pericoloso status di tensione, praticamente per nulla.

Forza Nuova

L’azione dimostrativa dei militanti di Forza Nuova nei confronti del quotidiano Repubblica ha invece colpito per ingenuità politica.

Il cosiddetto “blitz” ha porto il fianco alle più classiche recriminazioni contro il fascismo. Sono ritornate d’attualità le parole “squadrismo”, “attentato alla libertà di stampa”, “azione di forza”, “pericolo di dittatura”.

Obiettivamente e personalmente faccio fatica a riconoscere in questa vicenda i pericoli di un colpo di stato o di rinascita del Partito Fascista. Sta di fatto, però, che questa ha autorizzato in qualche modo a gridare al pericolo. Anche se cavalcando stereotipi. E contando molto sulla evidente avversione che la gente nutre in questo terzo millennio per gli Stati dittatoriali.

Sono certo, in questo caso, che i ragazzi di Forza Nuova abbiano valutato in modo insufficiente la portata del loro intervento. A mio giudizio credevano di poter portare all’attenzione dell’Italia la loro presenza attiva. Minimizzando però sul fatto che i modi scelti sono stati inopportuni. E hanno segnato nei loro confronti un punto contro e non a favore.

 

 

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