Ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Non sarebbero i recettori cerebrali ma una popolazione di neuroni collocati nell’area tegmentale ventrale, nel cervello, a scatenare piacere o disgusto al fumo.
Lo ha riferito Taryn Grieder, del Donnelly Centre for Cellular & Biomolecular Research dell’Università di Toronto (Canada), con una ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Partendo dal principio che la prima sigaretta genera tipicamente un senso di fastidio e repulsione, il gruppo di ricercatori ha approfondito quali fossero le parti interessate. I recettori sarebbero coinvolti successivamente per “abitudine” e adattamento.
Una dichiarazione di Grieder ribadisce questa teoria: “L’avversione dovrebbe continuare ad esserci ogni volta, ma più una persona fuma, più si verificheranno cambiamenti nella quantità di recettori e nel processo di segnalazione del sistema della ricompensa”.
I neuroni che si “ribellano” al fumo sono stati localizzati appunto nell’area tegmentale ventrale del cervello. La soluzione alla dipendenza dal fumo potrebbe dunque essere affidata ad interventi in essa concentrati. Lo studio procederà probabilmente con la ricerca sul come intervenire farmacologicamente.