Il Centro-Destra alla resa dei conti?
Fino a ieri Matteo Salvini ha sempre bloccato le iscrizioni alla Lega da parte di transfughi di Forza Italia. Nelle ultime ore, però, il quadro è cambiato.
La vicenda Foa, per l’importante “poltrona” della Rai, ha nuovamente gettato ombre pesanti sulla coalizione di Centro-Destra, che appare ogni ora che passa più improbabile.
Se prima era possibile passare da FI alla Lega soltanto a giovani amministratori di piccole realtà civiche, ora i nomi di chi salirebbe sul carro del vincitore sono sempre più numerosi e importanti.
La discriminante dell’appartenenza a FI starebbe per essere superata. E non è difficile pensare che il flusso al partito di governo potrebbe essere corposo.
Alcuni tra gli osservatori più attenti hanno visto in questa azione il compimento di una strategia che Salvini avrebbe avuto in mente fin dal momento in cui Berlusconi “gesticolava” accanto a lui, uscendo dai primi colloqui con Mattarella, dopo le elezioni.
La manovra che porterebbe allo sfascio del Centro-Destra come coalizione, e alla presa di possesso dell’intero pacchetto da parte della Lega, sarebbe giunta quindi alla fase conclusiva e risolutiva.
Berlusconi appare sempre più arroccato su posizioni di immobilismo. Appare incatenato da un insuccesso elettorale e da un ancora maggiore calo di gradimento. È quindi costretto a ribadire fedeltà all’alleanza, anche se guidata da Salvini. E anche se il leader del Carroccio sta sempre di più infierendo sull’ex-amico “ferito”.
Quanti saranno i transfughi?
Ai nomi dei deputati che appaiono oggi sui media, pronti a prendere la tessera della Lega se ne aggiungono altri, ancora più importanti, che starebbero gestendo con oculatezza e prudenza il passaggio.
Qualcuno arriva a dire che tra essi vi sia anche Alessandra Mussolini, la pasionaria di Destra ora molto più cauta e accondiscendente alle politiche del Ministro dell’Interno.
La situazione può essere riassunta come quella di piloti in attesa del semaforo verde, acceso il quale si aprirebbe una corsa ai sedili del Carroccio. In tutta Italia, passando da regione in regione, ma soprattutto alla Camera e al Senato.
Indenne almeno per il momento, la nicchia formata da Fratelli d’Italia. Uno sparuto ma fiero gruppo di idealisti più difficile da fagocitare. Almeno a quanto è dato da vedere finora. Giorgia Meloni sta affermando una precisa identità al proprio partito, che potrebbe anche in futuro beneficiare di eventuali “passi falsi” della Lega e della sua attuale leadership. Questo sempre secondo fonti romane.
Gli sviluppi della nuova mappa del Parlamento non dovrebbe tardare a palesarsi. Work in progress.