Berlusconi si schiera nel momento in cui si conta quanto costa il referendum
Il referendum per la richiesta di maggiore autonomia costerà in Lombardia circa 50 milòioni. E a questi devono aggiungersi i costi che sosterrà la regione Veneto.
Questi sono i costi pubblicati oggi da Repubblica.it. E comprendono tutte le spese relative ai 24.000 tablet che saranno impiegati e l’appalto affidato alla società che gestirà il tutto. Costi che saranno sostenuti dalla Regione.
E se si pensa che tutto potrebbe essere evitato con un solo colloquio con il governo, come per esempio ha fatto l’Emilia-Romagna, la scelta della consultazione diviene discutibile.
E proprio nel bel mezzo del sorgere di queste perplessità arriva la proposta di Berlusconi: “Un referendum per l’autonomia in ogni regione”.
A questo punto il cronista non può che fare qualche considerazione
- Una dichiarazione del genere da parte di chi si candida a guidare un governo può lasciare perplessi. Alla guida dell’esecutivo, Silvio Berlusconi potrebbe aprire un tavolo di trattativa con ogni regione, senza spendere un centesimo per i referendum.
- Se i referendum venissero indetti in ogni regione, occorrerebbe riproporli anche in Emilia-Romagna, regione in cui le trattative sono in sostanza già avviate. Questo almeno per logica di par condicio riguardo all’elettorato.
Indubbiamente si tratta di un momento in cui prevale una confusione di fondo. Una situazione in cui si accavallano interessi di partito con quelli di leadership, insieme alle esigenze elettorali.
Di certo una proposta come quella formulata dall’ex-cavaliere può essere gradita ai leghisti. Ma siamo proprio certi che sia sufficiente a sviare i voti dalla Lega Nord verso Forza Italia. E come reagiranno gli elettori dell’Italia meridionale di fronte a questa presa di posizione?
Certamente i prossimi giorni chiariranno meglio i concetti. E i sondaggi pre-elettorali, che si sprecheranno nei prossimi mesi, ci aiuteranno ad avere il polso della situazione.