Bandiere appese alle finestre, Inno intonato fieramente, monumenti accesi col tricolore: in tempo di emergenza Coronavirus tutto ci parla di Italia
In ogni cosa c’è il lato positivo. Anche nelle più terribili. Anche nell’emergenza per Coronavirus, che, con tutta la tragedia che porta con sè, ha finito per suscitare negli italiani un sentimento di appartenenza e di orgoglio nazionale. Valori di altri tempi che sembravano ormai dimenticati. Ricomparsi, forse, soltanto in occasione delle vittorie ai Mondiali di calcio. Questa volta, però, si scende in campo e si tifa per qualcosa di molto più grande, di immenso: la partita per la vita.
Tricolore alle finestre. Inno di Mameli intonato fieramente con mano sul petto per i flashmob dai balconi; diffuso, persino, a radio unificate, prima di altre tre canzoni (Azzurro, La canzone del sole e Nel blu dipinto di blu) che hanno fatto la storia della musica italiana del Dopoguerra.
Monumenti che si tingono di bianco, rosso e verde, da Palazzo Chigi alla Mole Antonelliana, passando per Firenze e la Sicilia. Anche il nuovo ponte di Genova si accende col tricolore per un messaggio di speranza, da chi ha sempre saputo rialzarsi dalle avversità degli ultimi anni, affinchè l’Italia possa guardare avanti e tornare più forte di prima.
Semplici gesti che vogliono rappresentare l’amore per il nostro Paese, la forza che ci deve accompagnare nell’affrontare questo terribile periodo, l’unione che deve caratterizzare il nostro agire nel rispettare le regole.
“Uniti, responsabili e coraggiosi” come ha scritto il Premier Conte, la cui fiducia é, anche un po’inaspettamente e sorprendentemente, salita ai massimi livelli. Senza distinzione di pensiero politico o di etnia. Non c’è tempo e spazio per queste cose ora. C’é da affrontare un nemico invisibile e terribile, che prepotentemente si é insinuato nelle nostre vite e ne ha stavolto le abitudini. Che ha portato lutto, sgomento, tristezza, paura, preoccupazione e perdita di certezze. Insieme ce la faremo.