"Immuni", app scelta e discussa. Dubbi del Copasir

“Immuni”, app scelta e discussa. Dubbi del Copasir

Attesa densa di perplessità per l’app prevista in fase 2

Domenico Arcuri, Commissario straordinario delegato alla questione, ha firmato l’ordinanza che dispone a procedere “alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoon Spa”.

Pare emergere che la società titolare di “Immuni” abbia sbaragliato il campo di 319 concorrenti. È attualmente il primo sviluppatore europeo di app e vanta oltre 200 milioni di download.

Bending Spoon Spa è stata fondata nel 2013 a Copenhagen, ma si è poi stabilita in Italia, patria di 4 dei suoi 5 fondatori.

Il condizionale è d’obbligo, ma pare che la app non sarà obbligatoria ma scaricabile su base volontaria. Di essa non si Sto arrivando! molto e buona parte quanto si conosce è trapelato da voci di corridoio più o meno ufficiose. Dovrebbe essere disponibile a tutti a partire dal mese di maggio.

Sulla app sono sorte molte perplessità. Sia maggioranza che opposizione convergono sul fatto che sia necessaria una regolamentazione specifica che indaghi e risolva i numerosi problemi di privacy. Anche il Copasir, Comitato di controllo dei Servizi Segreti, struttura guidata per legge da un membro dell’opposizione, ha espresso dubbi.

Vediamo comunque quali dovrebbero essere le funzionalità dell’applicazione

“Immuni App Fase 2”, questo dovrebbe essere il nome ufficiale al momento del lancio, è stata studiata in collaborazione con il Centro Medico Santagostino.

Nell’applicazione andrà inserito il quadro clinico del possessore, a cui verrà assegnato un codice. “Immuni” sarà in grado di colloquiare attraverso bluetooth a basso consumo, alla distanza di un metro. Starà alla coscienza dell’utilizzatore aggiornare il quadro clinico con il proprio stato di salute, registrando sintomi e variazioni.

I dati raccolti verranno archiviati finché la persona che ha installato la app diventi positiva al covid-19. In quel momento si attiveranno le funzioni di tracciamento. Scatterà dunque anche il recupero dei dati che consentirà di verificare le persone che hanno incontrato il “nuovo positivo” nei giorni precedenti alla sua positività. Questi individui saranno prontamente informati e “presi in carico” dall’ufficio di prevenzione. Non saprà mai da chi è stata contagiata.

Gli sviluppatori avvertono che per risultare efficace l’applicazione dovrà essere scaricata da almeno il 60% della popolazione.

 

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