Mattarella boccia Savona e chiama Cottarelli
Ieri sera si è consumata una delle pagine più delicate della storia repubblicana. Il Presidente della Repubbliaca Sergio Mattarella ha di fatto bocciato la nomina a Ministro dell’Economia del professore anti-euro, Paolo Savona. Automatica è stata l’annunciata reazione di Salvini e Di Maio, con conseguente chiusura del progetto di governo giallo-verde. Conte ha infatti rinunciato alla formazione dell’esecutivo.
Questa mattina è atteso al Quirinale, Carlo Cottarelli. A lui Mattarella affiderà l’incarico di cercare una maggioranza parlamentare per un governo tecnico, che dovrebbe risolvere le urgenti questioni economiche, e traghettare il Paese verso nuove elezioni.
Altrettanto immediata è stata la reazione della Borsa di Milano. Questa mattina è stata registrato un aumento del 1,16% dell’indice di apertura. Anche lo Spread mostra segni positivi aprendo in calo.
La questione istituzionale.
Il Presidente della Repubblica, ha giustificato il proprio dissenso alla nomina di Savona sostenendo la difesa dei risparmi degli Italiani. Tra le prerogative che spettano al Capo dello Stato vi è inoltre la funzione di vigilanza affinché gli accordi internazionali siano rispettati. Evidentemente la posizione palesemente anti-euro di Paolo Savona è stata sufficiente a far scattare il veto presidenziale.
Sotto l’aspetto formale, la decisione di Mattarella sarebbe quindi giustificata. Anche se molti tra i cori contrari sostengono che sia stata presa soggiacendo alla pressione dell’Europa.
La questione politica.
Da parte loro Di Maio e Salvini hanno reagito violentemente. Il leader pentastellato ha dichiarato la propria intenzione di richiedere l’impeachment di Mattarella per alto tradimento e lesione della Costituzione. Su questa linea anche Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. Potrebbe legarsi alla cordata nelle prossime ore anche la Lega.
Berlusconi e il PD invitano invece alla calma. L’atteggiamento attendista dell’ex-cavaliere ha subito causato la risposta secca di Matteo Salvini: “Se vota la fiducia, alleanza finita”.
Chi è Cottarelli.
Nato a Cremona nel 1954, Cottarelli lavora dal 1988 presso l’FMI, il Fondo Monetario Internazionale. Attualmente è anche Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano.
Nel 2013 ha ricoperto l’incarico di Revisore della Spesa Pubblica nel Governo Letta.
È considerato un assertore della necessità di riduzione immediata del Debito Pubblico. Sostiene infatti che senza i conti in regola non potrebbe esserci mai una ripresa economica.
La missione di Cottarelli è ritenuta quasi impossibile. Senza l’appoggio di almeno uno tra Lega e 5 Stelle non c’è maggioranza possibile in Parlamento. E questa è una legge matematica.