Era tra gli “impresentabili” che sostengono Musumeci
Neppure il tempo di gioire per la vittoria ottenuta domenica scorsa, che per la coalizione di Centro-Destra che guiderà la Sicilia nei prossimi anni si abbatte una tempesta.
È stato arrestato il neo-eletto Cateno De Luca, ri-eletto nelle liste dell’UDC. L’esecuzione dell’arresto è stata effettuata in relazione ad un reato di evasione fiscale. Il consigliere regionale aveva ottenuto 5.418 preferenze.
L’ordine, emesso dal GIP di Messina, è stato eseguito militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza e della compagnia dei carabinieri di Messina.
L’accusa è di essere stato promotore di un’associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di un’evasione fiscale da un milione e 750mila euro. Nella rete degli inquirenti è finito anche Carmelo Satta, tradotto agli arresti domiciliari. Le persone indagate a piede libero sono 8.
È stato inoltre disposto il sequestro preventivo per equivalente sia nei confronti dei due arrestati che della società Fenapi, attorno alla quale sarebbe stata organizzata la truffa.
La dinamica avrebbe previsto uno scambio tra la associazione di piccoli imprenditori e la Fenapi, a cui facevano capo De Luca e Satta. La prima avrebbe imputato alla seconda dei costi inesistenti, incassando poi gli importi sfruttando i benefici fiscali in capo alla Fenapi.
De Luca è anche implicato in un altro procedimento relativo a lavori effettuati da sue imprese edili a Fiumedinisi (ME), paese di cui era Sindaco. In questo filone è stato arrestato suo fratello Tindaro, per il quale l’accusa ha chiesto una pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione.
Non più tardi di venerdì sera, il De Luca, nell’ambito del discorso di chiusura della campagna elettorale, aveva annunciato di volersi candidare a Sindaco di Messina.
Il lavoro della Giunta siciliana capitanata da Musumeci parte quindi già mutilata di un elemento del proprio consiglio regionale. Si attendono gli sviluppi politici.