Il fratello dell’agente Campagna, ucciso da Cesare Battisti
Una vera e propria frustata è stata inflitta. Ma solo chi è attento e sensibile potrà averla recepita.
Il fratello dell’agente Campagna, ucciso dal terrorista Cesare Battisti e definito “torturatore di compagni” dai suoi compagni del PAC (Proletari Armati per il Comunismo).
In realtà l’agente Campagna non ha mai torturato nessuno. Ha avuto solo la “colpa” di essere stato ripreso dalle telecamere mentre traduceva in carcere un terrorista dell’epoca.
La frase
La frase del fratello, rilasciata durante un’intervista al TG 1 è: “Finché non ci sarà un ex-vittima del terrorismo, non potrà esserci un ex-terrorista”.
Si tratta di una vera e propria sferzata al lassismo colpevole che prende il sopravvento mascherato da garantismo.
Il vero garantismo non stravolge logica e realtà.
I reati di cui si è macchiato Cesare Battisti sono (se fosse possibile) aggravati dall’atteggiamento vile e spavaldo del delinquente. Che tra l’altro con il suo nome macchia l’onore di un grande patriota del nostro Risorgimento.
I fatti dei quali sono accusati sono una rara commistione di delitti terroristici e violenze svolte in ambito di normale ambito malavitoso.
La lunga fuga di Cesare Battisti è stata coperta ora da un governo, ora da un altro. E infatti non si può che definire copertura la posizione di quegli Stati che negano l’estradizione per delitti come quelli commessi dal Battisti.
Nel corso dello stesso servizio del TG1, è stato sentito anche il figlio del gioielliere Torreggiani, trucidato da Cesare Battisti durante una rapina. Fu colpito e ridotto sulla sedia a rotelle all’età di 15 anni.
In effetti quanto il Campagna ha detto fa pensare. Tanto più che la ricerca che impegna le vittime del terrorismo non è quella della legge del taglione, o il famoso “occhio per occhio …”. La domanda è quella di una giustizia sana nel rispetto delle vigenti leggi. Che nessuno può certamente definire inumane.
Una vittoria su tutti i fronti, quella dei parenti delle vittime, e del fratello di Campagna. Con un’unica grande, grave sconfitta: quella inflitta da burocrazia e dalle iniquità.