Le conseguenze delle consultazioni.
Alla luce dei risultati emersi alle consultazioni europee, si conferma l’avanzata della Lega, mentre si registra la flessione del M5S con conseguente sorpasso da parte del PD.
Salvini ha già fatto capire che il voto non condizionerà i rapporti di governo coi pentastellati, ma indubbiamente i motivi di riflessione sono molti.
La compagine governativa, nonostante il crollo del movimento grillino, ha ottenuto la maggioranza assoluta seppure con margine ristretto (51,34%).
Il leader leghista a questo punto ha maturato la convinzione che l’alleanza e il suo apporto al governo portano un incremento di consensi al suo partito. Logico quindi che voglia proseguire su questa linea, forte anche del fatto che se si votasse oggi per le nazionali, la debolezza di Forza Italia impedirebbe di arrivare al 50%.
Di Maio da parte sua su trova ora sotto scacco. È costretto a restare al governo nonostante l’emoraggia di voti che questo comporta, perché non ci sono alternative che gli consentirebbero altre alleanze.
Si sta facendo strada un’intesa futura tra Lega e Fratelli d’Italia. A mio modesto avviso ciò sarà possibile se la Lega diventerà realkmente “Lega Italia”. In questo modo il voto del Sud sarebbe ancora più forte di quanto sia stato ora, e il partito della Meloni accontenterebbe la forte ala nazionalista del suo elettorato.
Da sottolineare l’agonia di Forza Italia. Il partito di Berlusconi è sceso abbondantemente sotto il 9% confermando un trend negativo che si respirava nell’aria.