Partono le strategie elettorali.
La vita del governo giallo verde ha evidenziato alcuni aspetti politici e ha scombussolato le logiche tradizionali.
Tra i vari effetti di questa vicenda istituzionale c’è stato anche il lento ma perentorio emergere di una diversa considerazione circa l’immagine del Presidente Conte.
Accolto prevalentemente come figura di secondo piano, legato ai fili che sarebbero stati in mano ai due Vice-Premier, Giuseppe Conte si è affermato invece mettendo in risalto un profilo molto professionale, elegante, poco incline alle polemiche e concreto nello svolgimento del proprio compito.
Da più parti, infatti, si è più volte ipotizzata la sua futura discesa in campo, ma questa volta con l’autorità di leader. Molti media hanno addirittura pronosticato la nascita di un nuovo movimento, non politico ma del “fare”, che fosse guidato dall’attuale Premier.
La “carta Conte”
Ora che il governo è al capolinea, pare che i 5 Stelle stiano pensando di affidare proprio a Giuseppe Conte la leadership come candidato alla Presidenza del Consiglio sostenuto dal movimento.
Le voci che si rincorrono sono consistenti. E d’altra parte questa mossa potrebbe essere funzionale ad un tentativo di inversione di tendenza del trend dei sondaggi sui pentastellati.
L’emorragia di voti subita dal M5S in occasione delle Europee ha preoccupato non poco Casaleggio. Ma lo stringersi attorno ad una figura ormai considerata affidabile, potrebbe ridare nuova linfa ai “grillini”.
Se l’operazione andasse in porto i giochi sarebbero non del tutto semplici per chi crede di aver già vinto la prossima consultazione. Facendo infatti affidamento su un crollo del M5S, la Lega, il PD, FdI e le due anime di FI, avrebbero la certezza di lucrare spiragli di miglioramento.
A dire il vero la situazione in cui versa Forza Italia non darebbe adito a molte speranze. E la prospettiva sarebbe quella di partecipare ad un futuro governo, pur sapendo di perdere un cospicuo numero di parlamentari rispetto ad oggi.
La crisi sorte inoltre un altro effetto. E precisamente quello di complicare i piani di Giovanni Toti. Il governatore della Liguria ha appena lanciato il proprio movimento, in vista delle prossime Regionali. Il suo partito dal nome accattivante, “Cambiamo”, potrebbe non essere ancora pronto a consultazioni previste per ottobre.
Insomma una situazione per nulla semplice e in continua evoluzione. Sulla quale pesa un interrogativo che per Salvini potrebbe essere inquietante. Al di là delle esternazioni di pancia, quanti saranno gli Italiani che gli perdoneranno di essere passato subito all’incasso? Certo, momento propizio per lucrare voti alla Lega. Ma anche pericoloso per il bene della Nazione.