Domenica al voto: gli scenari

Domenica al voto: gli scenari

Ecco cosa accadrà dal 5 marzo.

I giochi sono ormai compiuti. Questa sera i leader dei partiti si incroceranno per l’ultima volta in questa campagna elettorale nel salotto di Porta a Porta. E sotto la regia di Bruno Vespa lanceranno gli ultimi appelli.

È già tempo di bilanci. L’informazione si è sprecata negli ultimi giorni per cercare di rendere semplice un meccanismo elettorale che presenta molte note controverse. Almeno dal punto di vista della fluidità.

Abbiamo capito che 1/3 del Parlamento verrà eletto semplicemente mettendo la nostra preferenza sul simbolo del partito. Il candidato che sarà eletto è già stato scelto dal proprio gruppo.

Ma anche per i restanti 2/3 non è che il cittadino abbia ampia scelta. Dai collegi plurinominali uscirà un candidato che figura in un elenco di 4 nomi. E saliranno a Montecitorio o Palazzo Madama coloro che usciranno da una classifica già pre-impostata dai partiti. In altre parole le liste hanno una graduatoria di un massimo di 4 nomi. Se il partito meriterà uno o più candidati eletti sarà questa classifica già pronta a stabilire chi salirà.

Non esprimeranno alcun eletto quelle liste che non raggiungeranno il 3% dei suffragi. Questo limite è però innalzato al 10% se fanno parte di una coalizione.

Le grandi coalizioni in lizza sono sostanzialmente due, a cui si aggiunge il M5S in termine di pronostici: Centro Destra e Centro Sinistra.

I partiti significativi e presenti a livello nazionale sono altri tre: Liberi e Uguali, Potere al Popolo e Casapound e Forza Nuova. C’è poi un numero di partiti variabile a seconda dei vari collegi.

Il Centro Destra conta sull’alleanza tra Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia. Il PD è invece sostenuto da Europa con Emma Bonino, Civica Popolare Lorenzin, Italia Europa Insieme.

Secondo quanto ci hanno spiegato in campagna elettorale i vari leader questo sarebbe lo scenario che si prospetta:

Vittoria del Centro Destra:

  1. Nel caso in cui all’interno della coalizione abbia prevalso Forza Italia, il premier sarà Antonio Tajani, attuale Presidente del Parlamento Europeo;
  2. In caso di prevalenza della Lega, il premier sarà Matteo Salvini;
  3. Se invece prevalesse Fratelli d’Italia, la premier sarà Giorgia Meloni.
  4. Non è previsto cosa accadrebbe se dovesse prevalere Noi con l’Italia.

Vittoria del Centro Sinistra:

In questo caso è prevalente la tesi che il premier sia il segretario del partito più importante della coalizione, cioè il PD, e quindi Matteo Renzi. Non è escluso però che il dibattito possa volgere a favore di Paolo Gentiloni, attuale Presidente del Consiglio. Ma si tratta di un’ipotesi in subordine.

Vittoria del M5S:

Il premier sarà Luigi Di Maio, attuale guida politica del movimento. Da notare che il M5S è l’unico che ha già resa nota la lista dei Ministri che comporrebbero il governo in caso di maggioranza assoluta dei pentastellati.

Non ci sono ipotesi verosimili per scenari che vedano prevalere altri partiti in lizza.

Se non ci fosse un vincitore …

Resta però molto forte la probabilità che dalle urne si esca con una situazione di stallo, nel cui caso la situazione diventa più complicata.

Nell’impossibilità che un partito o una coalizione possano formare autonomamente una maggioranza, quasi tutti i gruppi assicurano che non ci saranno apparentamenti, o come dice Giorgia Meloni, “inciuci”.

La soluzione sarebbe quindi quella di tornare alle urne. Ma nel frattempo resterebbe in carica il governo-Gentiloni, almeno da quanto dicono gli esponenti più accreditati dell’attuale quadro politico.

C’è in realtà anche chi invece si è già dichiarato disposto ad un governo di larghe intese. Si tratta di Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguali, il quale ha annunciato che parteciperebbe ad un’alleanza Centro-Destra + Centro Sinistra + Liberi e Uguali. O nella fattispecie Forza Italia + PD + Liberi Uguali.

Mancano ormai poche ore e poi si conoscerà il verdetto elettorale, in una situazione che dal punto di vista politico è certamente una delle più controverse del dopo-guerra.

 

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