In caso di annullamento le (tante) società con una situazione finanziaria florida rischierebbero il fallimento. Problemi economici anche per azionisti e sponsor
Maxi-ritiri, tamponi a tappeto, allenamenti a porte chiuse: in questi mesi si sono fatte tante ipotesi per far ripartire il campionato di calcio a tutti i costi. In molti si chiedono se é davvero così importante salvare il campionato di calcio di Serie A. La risposta é: assolutamente sì. Per il bene delle società, o almeno di alcune di esse, e per interessi commerciali di cui non si può non tenere conto. Qualora si optasse per l’annullamento della stagione, ci si troverebbe, infatti, di fronte ad un disastro economico senza precedenti. Le prime conseguenze economiche si stanno già registrando con la sospensione in corso, figuriamoci se non si riprendesse a giocare! Ed é per questo che i vertici delle varie Federazioni si stanno prodigando così tanto per trovare una soluzione che sia quella meno dolorosa per tutti, perchè nella situazione attuale il dolore, comunque, é inevitabile.
Qualche tempo fa ‘La Gazzetta dello Sport‘ aveva riportato che le società di Serie A che, finora, non erano dovute ricorrere all’aiuto bancario erano soltanto tre: Torino, Cagliari e Napoli. E che soltanto cinque club erano riusciti a chiudere l’ultimo esercizio in positivo: Napoli, Atalanta, Sampdoria, Sassuolo, Udinese. Se poi si aggiunge che Roma, Genoa e Sampdoria sono in vendita da tempo, il quadro é completo: se finora non si sono trovati acquirenti non si troveranno di certo in tempo di recessione.
Qualora si dovesse arrivare all’annullamento del campionato, molte società finirebbero sull’orlo del baratro. In mancanza di un intervento economico da parte della presidenza o degli azionisti di maggioranza, sarebbero costrette a tagliare stipendi, a cedere i pezzi migliori o a decurtare drasticamente gli ingaggi per evitare il fallimento.
Non bisogna trascurare, inoltre, che molte società sono quotate in borsa. Pertanto, si avrebbero inevitabili conseguenze “a cascata” per gli azionisti. C’è poi la questione dei contratti di sponsorizzazione che le aziende hanno stipulato con i club. A fronte di una minore visibilità garantita dall’interruzione della stagione, gli sponsor potrebbero avere diritto a uno sconto sull’importo complessivo della sponsorizzazione; senza contare che all’interno del bando per i diritti tv del campionato non sono previste penali per l’eventuale stop alla stagione, anche se in questa situazione, più che mai, potrebbe configurarsi la causa della “forza maggiore”.
Insomma, l’orientamento attuale del Governo é ancora improntato a prudenza ma per molti l’annullamento della stagione sarebbe l’inizio della fine.