Ulteriore atto dell’intricata vicenda Consip
Si aggiunge un’ulteriore dato all’intricata questione “Consip”. Non entreremo nel merito della complicata querelle. Ci limiteremo ad indagarne i significati in relazione alla situazione politica italiana. Va specificato che la Consip è la società delegata agli acquisti della Pubblica Amministrazione, il cui socio unico è il Ministero dell’Economia.
Tra i protagonisti del “giallo” vi sono il Procuratore di Modena Lucia Mosti, l’ex Premier Matteo Renzi, e due militari: il Maggiore Scafarto e il Colonnello De Caprio. Quest’ultimo è l’eroe che assicurò Totò Riina alla Giustizia. E che nell’agosto del 2016 ha abbandonato per propria decisione i Servizi Segreti dell’Aise in relazione proprio a questa indagine.
In questo caso risultano evidenti i segni di una profonda spaccatura tra i poteri dello Stato.
Magistratura, Politica e Forze dell’Ordine sono attori di uno scontro che affiora emblematico di un disagio permanente.
La commistione tra i vari organi di una Nazione sono sempre pericolosi, anche quando non entrano in guerra tra loro. A maggior ragione quando i conflitti si manifestano su vicende che possono interessare l’ambito politico.
Un problema che in Italia si trascina da anni e che lascia perplessi i cittadini. Gli organi che, tutti insieme, dovrebbero costituire la garanzia del Popolo, si spaccano e rivendicano proprie ragioni e maggior peso.
Se da una parte abbiamo avuto molte volte il sospetto che la Magistratura sia stata asservita, almeno in alcune sentenze, a ragioni “partitiche”, dall’altra è sintomatico di una situazione veramente grave, che le anche le Forze dell’Ordine siano coinvolte in diatribe di questa valenza.
La tragicità del momento è espressa dall’analisi che qualcuno menta.
Ed è abberrante pensare a chi possa essere a farlo. O la Magistratura, o la Politica o le Forze dell’Ordine. O tutte e tre?
Stiamo ovviamente generalizzando una deduzione, ma gli esempi degli ultimi tempi, più o meno eclatanti, non tranquillizzano di certo.
Da aggiungere che le perplessità crescono quando si parla di intercettazioni manipolate, o di smentite su dichiarazioni date invece per certe sui giornali.
Anche il Governo interviene, chiedendo chiarezza.
Ma il cittadino è ben conscio che gli attori delle indagini, Magistrati, Politici e Forze dell’Ordine, appartengono comunque alle fazioni in lotta.
Non aiuta neppure la tecnologia. Sempre con maggiore frequenza assistiamo a intercettazioni che vengono messe in dubbio, in virtù di potenzialità tecniche che ne permettono la manomissione.
E intanto la fiducia viene a meno e i cittadini sono sempre più soli.