Lo schianto fatale con la Terra
Già nel 1999, anno previsto da Nostradamus per la fine del mondo, avevamo iniziato a parlarne, per poi proseguire col 2000. Una volta superata la paura dell’apocalittico “mille e non più mille”, siamo passati alla profezia dei Maya. Ma anche nel 2012 è accaduto nulla.
Ora i fautori della previsione della fine del mondo “sperano” in Nibiru.
Si tratta di un misterioso pianeta, che qualcuno chiama addirittura “pianeta 9” che apparirà sullo scenario cosmico il 23 settembre 2017.
Una particolare configurazione astrale sarà di preludio a questa “epifania cosmica”. Questo è quanto affermavano gli antichi astrologi babilonesi, in una leggenda diffusa anche tra i Sumeri.
Ad aggravare la dose ha partecipato anche un’interpretazione “libera” (e oserei dire spregiudicata) della Numerologia Cristiana.
La bufala ha raccolto tanta forza e tanti consensi da indurre la Nasa a smentire più volte questa fantasiosa eventualità.
Come nacque la bufala
Circa vent’anni fa, lo scrittore ed esperto di archeologia misteriosa, Zecharia Sitchin, coadiuvato da Nancy Lieder, “protagonista” del contatto diretto con la razza aliena degli Zeta Reticuliuna, annunciano al mondo che ci sarebbe un pianeta nascosto ai margini del sistema solare, dal nome Nibiru.
Questo corpo astrale sarebbe stato nascosto alla conoscenza della gente (guarda un po’ la novità) dalle autorità mondiali.
L’appuntamento della Terra con Nibiru sarebbe stato in un primo tempo fissato dai suoi sostenitori, per il 2003. Ma visto che in quell’anno non si verificò alcuna catastrofe cosmica, la data fu spostata al 2012. In sintonia col calendario Maya.
Ora il rendez-vous è stato annunciato per dopodomani.
Scoperto finalmente dagli astronomi il VERO pianeta 9, e constatato che non è assolutamente in orbita di collisione con la Terra, i complottisti hanno deviato sul “pianeta X”.
David Meade, autore di Planet X – The 2017 Arrival, ha difatto segnato la nuova data della fine del mondo. E ciò sulla base della sua “solidissima” padronanza della materia numerologica in ambito giudaico-cristiano.
Peccato per Meade che Giovanni Valsecchi, dell’Istituto di astrofisica e planetologia spaziali dell’Inaf, esperto tra l’altro in dinamica planetaria, in una dichiarazione apparsa su “Repubblica”, abbia specificato: “Non esiste alcuna possibilità che un oggetto di simili dimensioni raggiunga le zone più interne del Sistema Solare quanto meno, non in una scala temporale che coincida con quella della nostra vita”.
Attendiamo comunque fiduciosi il 23 settembre.