Salato per la Gran Bretagna il prezzo del divorzio
Un divorzio sul quale gli stessi elettori che l’hanno scelto al referendum, nutrono ora alcuni dubbi. Secondo recenti sondaggi la maggior parte dei cittadini britannici non si rendeva conto di quanto dispendioso e poco proficuo potesse essere l’uscita dall’Europa.
Una vicenda che appare sempre più bollata da una delineata connotazione politica, l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa entra ora nel vivo. O meglio nella “carne viva” degli Inglesi.
Accordo sulla prima tranche di problemi
La prima fase della trattativa è ormai chiusa. La notizia dell’accordo tra le parti mette fine solo alla prima parte di un divorzio molto complicato.
Questo primo round era incentrato sulla risoluzione degli impegni presi dalla Gran Bretagna in Europa per i prossimi anni. Coinvolgendo risorse e sforzi che avrebbero dovuto essere comunitari.
Dopo un’attenta valutazione dei contraccolpi, Europa e GB hanno stabilito in 45 miliardi di Euro il conto che i sudditi di Sua Maestà Britannica dovranno versare nelle casse di Bruxelles. A quel punto la Gran Bretagna potrà uscire senza creare alcun contraccolpo alla comunità.
La cifra è stata accettata dai ministri del Regno Unito e la Premier Theresa May ha firmato l’intesa.
Ma non sarà “solo” questo il prezzo dell’uscita dalla zona Europea. I cittadini europei residenti attualmente in Gran Bretagna non vedranno variare in nessuna sfumatura il loro status di attuali “comunitari”, in virtù di diritti acquisiti. Il confine con l’Irlanda sarà comunque aperto con il Regno Unito, e altre modalità saranno valutate.
Dopo ciò si aprirà un secondo round di trattative, che se appare meno delicato sulla carta, in pratica prevede molte insidie soprattutto per il futuro della Gran Bretagna.
Saranno da rifare leggi, regolamenti, aboliti accordi e adempimenti. Sarà riportata inoltre in certi casi la situazione indietro di almeno 15 anni. Senza contare l’incognita che si aprirà sugli anni a venire.
Gli effetti
Insomma: il costo dell’operazione lascia molti dubbi su quanto possa essere colmato da benefici che non sono ancora noti.
Considerando inoltre che la Gran Bretagna, a differenza di tutti gli altri stati, comprese Italia, Francia e Germania, non aveva assunto l’Euro come moneta. Il che facilita non poco le condizioni di separazione.
Questo è infatti un argomento importante che evidenzia quanto siano false o perlomeno ingenue le dichiarazioni da parte dei partiti europei che dicono di voler uscire dall’Euro.
Il costo per qualsiasi altro paese sarebbe molto più salato. E le condizioni ancora più penalizzanti in virtù del ritorno ad una divisa che avrebbe il valore imposto dall’esterno e certamente non conveniente.
In attesa della definizione conclusiva, che avverrà comunque tra qualche anno, la Gran Bretagna pare leccarsi le ferite. Nonostante i proclami e gli slogan pronunciati, la scelta della May relativa alla Brexit, l’ha portata al potere, ma ne ha dimostrato fortemente la poca riflessione applicata in materia.