Cerchiamo di capire perché sappiamo poco dell’Universo.
La nostra è un’epoca nella quale siamo inclini ad avere una risposta a tutto. In realtà stiamo ancora vivendo nell’ignoranza se non totale almeno funzionale delle due domande fondamentali: “Chi siamo?”, “Da dove veniamo?”. La maggior parte di noi è convinta le risposte siano a portata di mano. Ma la Scienza ci ammonisce e sostiene il contrario.
La teoria più accreditata, ovvero quella del Big-Bang presenta infatti moltissimi elementi su cui indagare. E non sono cose da poco, perché mettono in discussione i parametri fondamentali sui quali la Scienza stessa si basa.
Ma andiamo con ordine. Siamo abituati a suddividere la Storia dell’Umanità in epoche. La nostra concezione le immagina come lunghissimi periodi storici. Anche qui dovremo rivedere le nostre intuizioni. La nascita dell’Universo, secondo la Teoria del Big-Bang, ha abbracciato ben 6 e Ere in meno di un secondo!
Il momento dell’esplosione è anch’essa qualcosa di oscuro e di difficile concezione, oltre che di ardua comprensione. L’universo, al momento dell’Era di Planck, in cui avvenne lo “scoppio”, era concentrato in un punto geometrico. Ovvero in uno spazio che non esiste e assolutamente privo di Tempo.
I tanti interrogativi
È veramente arduo concepire un “momento” in cui non esiste lo spazio e non ci sia il trascorrere del Tempo, senza prima, durante o dopo. Ebbene queste sono le condizioni in cui secondo la comunità scientifica avvenne il Big-Bang. Un “luogo” praticamente inesistente perché privo di spazio e tempo in cui pressione e calore erano così forti da generare tutto quanto oggi esiste.
Ma c’è qualcosa di ancora più strano. Un fattore e una delle domanda che i fisici si pongono costantemente. Nel periodo di evoluzione delle prime 5 Ere della Storia dell’Universo, quindi abbondantemente meno che in un secondo, esso si è espanso per circa 100 miliardi di Km. Tanto che nel corso della sesta era, quella dei Leptoni, non sappiamo quanto fosse grande.
Sappiamo però, per averlo sperimentato, che la luce, che la “cosa” più veloce, viaggia nel vuoto a circa 300.000 Km. al secondo. Come è quindi possibile che luce e materia abbiano percorso 100 miliardi di Km. in ancora meno tempo?
E non finisce qui. Siamo convinti di cosa sia la forza di gravità? Tutti conosciamo l’aneddoto della mela di Newton, il grande fisico a cui si fa riferimento, tanto che quella tradizionale è chiamata “fisica newtoniana”. Ebbene questo meccanismo che regolerebbe addirittura l’equilibrio tra i pianeti, non funziona a livello di particelle. In altre parole quello che è valido per l’immensamente grande, non lo è per l’infinitamente piccolo.
Una delle teorie maggiormente accreditate, e che inizia ad avere riscontri sperimentali, si rifà alla Teoria della Relatività di Einstein. Il grande scienziato tedesco ipotizzò una “griglia” spazio-temporale su cui ogni oggetto staziona. Ogni oggetto con la propria massa riesce a curvare la griglia condizionando lo spazio (gravità) ma anche il Tempo.
Ciò nonostante esistono ancora incongruenze tra come ad esempio si comporta un pianeta oppure una stella, e come invece reagiscono le particelle più piccole, come i quark, i neutroni, ecc. Le leggi gravitazionali che sono valide per gli uni, non lo sono per gli altri.
Da qui nasce l’esigenza di una teoria che sia in grado di spiegare entrambe le situazioni. Si è provato in vari modi, tra i quali il più attuale risponde alla cosiddetta “teoria delle stringhe”. Siamo però ancora lontani da una soluzione attendibile e soprattutto verificabile anche solo teoricamente.
Nel frattempo è parso di capire che l’universo sia ancora in evoluzione e in espansione (secondo molti scienziati). E ciò, al di là di semplificare le cose, contribuisce a complicarle. Sorgono infatti altre domande. Cosa c’è oltre? Ci sarà un momento di involuzione e quindi di contrazione? Si finirà nuovamente in un punto indefinito? Ci sono stati altri Big-Bang prima? Esistono altri universi? E se così fosse, esistono altre “dimensioni”? Ma soprattutto cosa esisteva prima del Big-Bang, in un luogo ove non esisteva né spazio né tempo?